Archivi del mese: luglio 2005

Frenesia

Pensieri… scivolano…
sulla mia pelle come mani.

Il mio corpo è esausto… sazio… sfinito
ma il desiderio di te non ha fine.

Impregnata… penetrata dal tuo odore
non ho modo di sfuggirti…
… ti bramo ancora.


Puttana

Bocca avida che scivola su me
Brucio ardo m’infiammo sotto le tue mani
Brividi che scorrono sulla pelle

… prendimi

Voce che accarezza il mio respiro
Impudico trovatore di fantasie perverse
Carnale sguardo in cui mi perdo
Complice voluttuoso amante che mi sfinisce

… possiedimi

Padrone dei miei fianchi
Signore del mio ventre
Detentore dei miei sensi
Sovrano del mio corpo
Despota della mia anima

… penetra di me ogni cosa

Amante tenero e delicato
mi conduci a te godendo di me.

Rapace predatore delle mie carni
mi trasformi in puttana nella notte.

1


L’errore

Non farlo, non commettere anche tu l’errore di considerarmi sottomessa.
Non farlo, non confondere il mio amore per mancanza di volonta.
Non farlo, non darmi per scontata, posso apparirlo, ma non lo sono.
Non farlo, non credere di avermi totalmente, perchè ancora non mi hai così.

Non scambiare il mio modo di amare, il mio accettare l’altro per quello che è, per debolezza…. perchè è la mia forza.
Non scambiare la mia disponibilità per mancanza di volontà, è solo il piacere di condividere questa vita con te.
Perchè io posso fare a meno di chi può fare a meno di me, posso continuare ad amarti ma non avere bisogno di te… rammentalo perchè io amo senza bisogno, ma pochi se ne rendono conto e scambiamo la mia dedizione per dipendenza… non farlo anche tu.


Capita che…

… passi una giornata in mezzo agli ingegneri di età disparata, tra futuri ingegneri con l’incubo degli esami, quelli con l’incubo della prossima tesi e quelli con l’incubo del lavoro che cè ma non si trova. Tutti allegramente riuniti in in montagna, nel verde, per festeggiare una laurea (anche se alla fine la festa era per tre lng.), il che vuol dire un nuovo ingegnere che vaga libero e indisturbato nel mondo.
Capita che… tu di ingegneria capisca solo che hai degli amici ingegneri, e che uno di loro, il festeggiato, lo consideri (nonostante sia ingegnere) un grande amico e una grande persona, perchè ha superato prove nella vita che tu hai avuto la fortuna di non subire.
Capita che… dopo un pranzo pantagruelico (ognuno ha portato qualcosa, cucinato da lui/lei) e le bolle che ti escono tanto sei gonfia di cibo, li guardi giocare a pallone nel prato… e sorridi perchè pensi “gli ingegneri non crescono mai, rimangono sempre dei bambinoni”, ma questa cosa in fondo ti piace… rimangono puliti.
Capita che… ti fa piacere che il tuo amico ingegnere ti abbia cercato e ti abbia invitato alla tua festa. Lo guardi tutto preso e indaffarato ad organizzare, gestire, smistare, giocare… e pensi ancora “… se uno come lui mi considera amica e mi invita ad una festa come questa, in fondo non devo essere poi tanto male come persona… nonostante tutto…”

Capita che… la sera sul divano mentre continui a fare le bolle tanto hai mangiato, ti chiami la ex moglie del tuo ex, quello con cui hai “fatto” una figlia, quello con cui hai vissuto una vita e poi hai lasciato.
Capita che… ti rendi conto che hai più rapporti con la ex del tuo ex che che con il tuo ex.
Capita che… che frequenti più la figlia del tuo ex che non il tuo ex e che con lei e la madre hai rapporti migliori che il tuo ex.
Capita che… anche questo ti faccia pensare “bhe in fondo non sono una brutta persona”

Capita che… pensi a volte di essere sbagliata, che vedi il mondo in maniera troppo “tua”, di essere troppo intransigente o seria nelle emozioni e nei pensieri, pensi che certe cose sembrano essere un problema solo tuo, e quando ti confronti con la realtà ti senti inadeguata e fuori tempo.
Capita che… quando accadono cose come quelli di ieri, ti facciano affermare “E vero… ciò che dai, la vita restituisce…” e questo non mi faccia poi sentire tanto sbagliata.
Capita che… mi rendo conto che sono attorniata da persona che mi vogliono bene e so che non è una cosa così scontata.

Capita che sorrida e stia bene per piccole grandi cose come queste